Come il welfare aziendale può diventare un’azione di RSI (Responsabilità Sociale d’Impresa) e portare valore aggiunto all’azienda? Attraverso la soddisfazione dei lavoratori con i servizi offerti dal territorio in cui risiede e diventando promotrice dello sviluppo locale
Gli obiettivi della RSI mirano a migliorare l’immagine e la reputazione aziendale, accrescere il valore percepito dai lavoratori, dal mercato e dalla comunità nella quale l’impresa opera.
Il tema della Responsabilità Sociale è sempre più legato ad un concetto di strategia, l’impresa si fa carico delle aspettative degli stakeholder, tra questi i lavoratori, le famiglie ed il territorio, ricoprendo un ruolo sociale e cercando di farne anche una fonte di vantaggio competitivo.
Ogni azione di RSI che viene intrapresa deve essere coerente con il core business aziendale, con gli obiettivi produttivi e con i valori dell’impresa stessa; con i profitti si generano anche le risorse economiche per portare avanti altre azioni, stessa coerenza si deve avere quando si vuole fare welfare aziendale.
Tra gli stakeholder ci sono i lavoratori. Le iniziative di Responsabilità Sociale d’Impresa studiate per i dipendenti dell’organizzazione creano ambienti di lavoro migliori, accrescono il benessere in azienda a vantaggio della produttività, dell’efficienza e della fidelizzazione alla stessa.
Attraverso le azioni di RSI si possono creare delle relazioni proficue con territorio, enti locali, associazioni, scuole, ecc.. L’azienda può avere un ruolo di promotore dello sviluppo di un territorio. In particolare, si può realizzare tutto ciò attraverso azioni di Welfare.
Fare welfare vuol dire pensare e attuare un insieme di azioni e servizi a favore dei lavoratori e delle loro famiglie, pensato per creare benessere organizzativo oltre che del singolo dipendente, quindi per migliorare il clima interno e di conseguenza anche quello esterno.
Nell’ambito della strategia di RSI ed attraverso lo strumento del welfare, l’azienda può ricoprire un ruolo di promotore dello sviluppo di un territorio. Vediamo come.
Superando il pregiudizio che il welfare è per le grandi aziende, coinvolgendo le piccole e piccolissime, agevolando così anche una fetta importante di mercato che è quella dell’imprenditorialità femminile, usufruendo dei servizi offerti dal territorio.
Facciamo un esempio: immaginiamo una piccola falegnameria di 10 dipendenti sita in un comune limitrofo di una grande città, nel comune esistono delle partite iva che offrono catering, consulenza finanziaria, counselor, c’è una piccola officina di macchine, un’associazione con una ludoteca, una sarta che offre riparazioni. La falegnameria vuole farsi conoscere, è cresciuta in quel comune e desidera contribuire allo sviluppo del territorio in cui lavora e nello stesso tempo fare welfare per i suoi dipendenti. Attivare la strategia della RSI agevolando l’incontro tra le partite iva e i suoi dipendenti attraverso convenzioni o agevolazioni. Ricoprendo così un ruolo di promotore dello sviluppo di un territorio (RSI) portando benessere in azienda, agevolando la conciliazione lavora-famiglia.
Il passaggio successivo potrebbe essere quello di realizzare una strategia di RSI mettendosi in rete con altri piccoli artigiani, creando una rete di servizi, potenziando ulteriormente lo sviluppo del territorio.
Spesso le imprese artigiane non hanno all’interno del personale che possa occuparsi di tutto ciò: fare un’analisi dei servizi presenti sul territorio, un’analisi dei bisogni dei propri dipendenti, contattare altre imprese e coordinare la creazione della rete. Questo può non rappresentare più un limite, si sta, infatti, diffondendo sempre più la figura professionale del welfare manager o gruppi di professionisti che collaborano insieme per fare welfare.
Per iniziare a provare uno strumento utile per la pianificazione e realizzazione del proprio welfare aziendale, il welfare model canvas è a vostra disposizione e consente una visione immediata del rapporto tra welfare aziendale e stakeholder.