di Marialuisa Di Bella
Il 12 ottobre, l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano ha presentato i risultati della ricerca 2016 che è andata a monitorare la diffusione del lavoro agile in Italia.
Le cose più interessanti, a nostro parere, emerse dalle relazioni dalla fitta agenda del convegno sono state:
- La crescita e la capacità di espansione del fenomeno smart working
- L’interesse da parte delle imprese
- La fase di sperimentazione in cui si colloca tutt’ora lo smart working nelle imprese
- La molteplicità delle leve che possono avviare il cambiamento nelle organizzazioni
- Le azioni di sostegno realizzate attraverso la formazione e la comunicazione
- L’implementazione delle tecnologie digitali
- Il percorso delle aziende verso una smart organization
- Il livello di soddisfazione dichiarato dagli smart workers
In particolare, per chi come noi si occupa di welfare aziendale, sono le leve dei progetti di smart working a tracciare l’area comune alle due tematiche. Infatti, si considerano leve prioritarie la flessibilità di luogo, la flessibilità di orario, la riorganizzazione degli spazi e la creazione di un sistema di Performance management per obiettivi.
Welfare aziendale e Smart Working sono, tra i fenomeni oggi in atto nelle aziende, quelli i cui trend di crescita fanno presupporre una loro adozione progressivamente più ampia. Lavorare sulla loro integrazione non è solo possibile, va anche incoraggiato e supportato con gli strumenti organizzativi necessari.