Nell’articolo Il Counseling per le organizzazioni abbiamo cominciato a parlare di come il Counseling possa essere di supporto alle organizzazioni nelle fasi di cambiamento ed abbiamo elencato gli ambiti in cui gli strumenti e le applicazioni di modelli centrati sulla persona possono agevolare cambiamenti culturali ed organizzativi. Un primo approfondimento riguarda l’applicazione del Counseling nel Diversity Management, la gestione delle differenze.
Si comincia a parlare del Diversity Management nel 1987 con il rapporto di ricerca Workforce2000 pubblicata dall’Hudston Institute. Il progressivo aumento del numero delle donne e delle persone di diverse etnie fa nascere l’esigenza di avere degli approcci diversificati alla gestione delle risorse umane, per creare ambienti di lavoro inclusivi, per favorire l’espressione dei talenti individuali e per utilizzare tali differenze come leve strategiche per il raggiungimento degli obiettivi organizzativi.
L’UE ha definito sei dimensioni principali della diversità: genere, razza, disabilità, età, orientamento sessuale e religione, e tre dimensioni secondarie: istruzione, professione, stato familiare. Il Diversity Management tratta tali differenze in ottica di promozione della differenza e nello stesso tempo come opportunità di sviluppo di nuovi business.
Quando il Diversity Management riesce a riflettere all’esterno tutte le sue diversità interne ha l’opportunità di affacciarsi a nuovi mercati, diventando così una strategia aziendale in quanto produce valore per il business attraverso la diversità interne ed esterne.
Occuparsi della diversità attraverso politiche attive permette di sfruttare 5 principali vantaggi: rafforzamento dei valori culturali, promozione dell’immagine, capacità di migliorare l’attrattività dell’impresa nei confronti del personale qualificato, il miglioramento della motivazione e delle opportunità di innovazione e creatività.
Alla base di ogni approccio di Diversity Management si mettono al centro prima di tutto le persone in quanto portatrici di diversità. Il primo passo per individuare l’approccio più idoneo per la specifica realtà aziendale è quello dell’analisi delle diversità presenti. Da qui l’applicazione del Counseling Aziendale negli strumenti di focus group, interviste e survey.
Qualunque approccio si sceglierà, dovrà essere articolato sul cambiamento e considerare non solo la variabile dell’analisi organizzativa, ma anche l’analisi culturale e del sostegno-accompagnamento al processo di ampliamento delle competenze/conoscenze degli attori organizzativi, intese come comportamenti performativi di crescita della persona e come arricchimento della relazione comunicativa nel micro come nel macro gruppo.
Il Counseling Aziendale è di supporto nel processo del cambiamento culturale necessario per creare un ambiente inclusivo, per eliminare eventuali barriere all’accettazione ed inclusione delle diversità. Saranno importanti i momenti formativi per creare nelle persone apertura a punti di vista disomogenei da quelli individuali, sull’orientamento positivo verso l’innovazione, sull’empatia nei confronti dell’altro, sull’attitudine alla relazionalità intesa come scambio, attenzione all’analisi culturale del proprio contesto lavorativo, apertura verso la mediazione delle differenze, sulla comunicazione e non da ultimo un importante intervento sulla Leadership ed il management.
Il Diversity Management si sviluppa in diverse aree di differenze, laddove il Counseling Aziendale può essere applicato in modo trasversale in tutti gli ambiti.
Nel caso della differenza di genere un tema rilevante è quello della gestione della maternità e paternità. Nella realizzazione di un modello di gestione del congedo parentale il Counseling trova la sua applicazione nella fase di rientro post-congedo.
Le differenze etnico-culturali ed il multiculturalismo possono essere fonte di conflitti ed incomprensioni, il Counseling può essere di supporto per fornire strumenti di ascolto e di negoziazione.
Nelle differenze generazionali il Counseling trova applicazioni in diversi ambiti, percorsi di counseling per bilancio delle competenze, applicazioni delle tecniche di counseling per il mentoring o tutoraggio da parte dei senior verso i giovani, per la conduzione di laboratori di formazione esperienziali, facilitazione nella costruzione di team di lavoro intergenerazionali e per campi di specializzazione, orientamento e supporto alla ricerca attiva di un nuovo lavoro, outplacement.
Nella gestione delle differenze delle abilità psico-fisiche un’applicazione del counseling è nella fase formativa sul contrastare gli stereotipi e le discriminazioni verso i disabili, sul sostegno e accompagnamento all’inserimento lavorativo.
Infine c’è tutta la tematica della Responsabilità Sociale d’Impresa a cui vogliamo dedicare un nuovo approfondimento.
“L’identificazione e lo sviluppo dei potenziali delle persone rappresenta una leva fondamentale, da una parte, per sostenere le politiche di attraction e retention e, dall’altra, per impostare programmai di allineamento delle diversità compatibili con i fabbisogni aziendali. L’impresa vincente è quella che valorizza le competenze delle persone anche attraverso una concreta gestione delle diversità.” [Giuditta Alessandrini – 2010]
Counselor Aziendale | Welfare Manager
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