In questo periodo interrogarsi sul benessere digitale è quanto mai attuale. Infatti, il nostro uso dei media digitali nel 2020 è cresciuto esponenzialmente. Ci ha permesso di lavorare, restare in contatto con i nostri cari e svolgere tutta una serie di attività professionali e personali. In questo contesto, in cui aumentano le conference call e diminuiscono le telefonate, in cui aumenta l’uso del computer e diminuisce quello dello smartphone, il nostro rapporto con la tecnologia si è in parte trasformato. A volte in modo utile, a volte no.
Per questo voglio proporvi un esempio di azienda che si impegna per costruire una cultura aziendale a favore di un uso consapevole del digitale. È ormai noto che per lavorare bene è utile stare bene. E se oggi lavoriamo in buona parte attraverso i media digitali, occuparci del nostro livello di benessere in relazione a queste tecnologie è centrale anche per lavorare meglio: si tratta di benessere digitale.
Il caso di Slack
Slack è un’azienda americana nata nel 2013, quotata in borsa nel 2019 che ha sviluppato un software usato in oltre 150 paesi nel monto. Il prodotto dell’azienda si chiama appunto Slack ed è un sistema di messaggistica istantanea: un WhatsApp più complesso per capirci.
Si tratta di un caso interessante perché l’azienda sviluppa proprio uno di quei sistemi da cui a volte le persone “diventano dipendenti” nel senso che li usano in modo compulsivo, dispersivo e quindi poco produttivo. La cultura aziendale in Slack favorisce la disconnessione dopo l’orario di lavoro e in generale un uso consapevole e ponderato di Slack stesso per le comunicazioni interne.
I dipendenti sono scoraggiati dall’utilizzare Slack dopo che se ne sono andati. Secondo Amir Shevat, ex direttore delle relazioni con gli sviluppatori di Slack, le persone comprendono che la norma è sapere quando disconnettersi. “Non è educato inviare messaggi dopo l’orario di lavoro o durante i fine settimana” aggiunge.
La cultura aziendale di Slack è un esempio di un ambiente di lavoro che non ha ceduto al folle ciclo di reattività per cui si risponde in modo compulsivo a tutte le notifiche che si ricevono.
Work hard and go home
Sui muri dell’headquarter di Slack si trova scritto “Work hard and go home” proprio per stimolare le persone a dare il massimo nell’orario di lavoro ma poi godersi il tempo libero. Per facilitare la concentrazione, la cultura di Slack è ancora più profonda dei suoi slogan. Per esempio incoraggiando i dipendenti a prendersi del tempo per disconnettersi. In un’intervista con OpenView Labs, Bill Macaitis, che è stato Chief Marketing Officer di Slack, afferma: “Bisogna avere del tempo lavorativo in cui non si è interrotti. Per questo io mi prendo in agenda del tempo per controllare i messaggi mail e Slack per poi però tornare al lavoro ininterrotto”.
Ovviamente non possiamo pensare di copiare una certa cultura aziendale e incollarla nella propria realtà. Ogni ambiente è diverso, con priorità e obiettivi legati al proprio lavoro. Rimane interessante però per esempio introdurre nella propria realtà aziendale delle riflessioni che aiutino le persone ad usare in modo consapevole i media a disposizione per aiutarli ad essere più produttivi, concentrati e a stare meglio.
Psicologa e autrice di